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Feroza

Daihatsu Feroza
Feroza Club Italia

La Daihatsu, Casa giapponese appartenente al gruppo Toyota specializzata in vetture compatte, introdusse la Feroza nel 1988, affiancandola nella gamma alla Rocky (da cui deriva). Commercializzata in alcuni Paesi anche con nomi Sporttrack e, in Giappone e negli USA, Rocky SX (quest’ultima caratterizzata da carreggiate allargate), la Feroza è una fuoristrada solida, affidabile e molto valida fuori dall’asfalto, sebbene sia stata progettata per un utilizzo più “cittadino” rispetto alla specialistica sorella Rocky. Diretta concorrente, per prezzo, dimenzioni e cilindrata, della Suzuky Vitara, la Feroza è stata prodotta per oltre un decennio, in un solo passo con 3 porte, ed è stata la prima Daihatsu a riscuotere un vero successo in Italia (anche se nei primi anni Novanta le vendite furono frenate dalle carenze della precedente rete assistenza) e vanta anhe un ricco palmarès di successi nazionali e internazionali.
In Italia la Feroza è stata importata dal 1989 al 1999 con hard top (Resin Top) e telone (soft Top), e un motore 1.6 a benzina in due varianti: a carburatore (fino al 1992) e a iniezione elettronica catalizzato, il più diffuso (circa il 90% in Italia). La grande maggiornaza degli esemplari in circolazione in Italia, è stata importata, però, anche Full Time (1992-1996) con trazione integrale permanente, differenziale centrale bloccabile e priva del riduttore. Quest’ultima era stata realizzata appositamente per il mercato italiano: la mancanza delle marcie ridotte le consentiva di sfuggire alla sovrattassa sui fuoristrada in vigore all’epoca, ma ne limitava la mobilità in fuoristrada.

IL MOTORE VUOLE L’OLIO FRESCO

La Feroza, come detto, è una 4×4 dalla robustezza e dall’affidabilità notevoli, a patto che la manutenzione venga effettuata con scrupolo.
Ciò riguarda in particolare il motore che, se tagliandato regolarmente, è pressochè indistruttibile (supera con disinvoltura i 200.000 km, è “asciutto” e consuma pochissimo olio, circa 0,5 kg ogni 10.000 km) ma, essendo piccolo e funzionando con una limitata quantità d’olio, risente più degl’altri della presenza di olio deteriorato.

Se le sostituzioni sono state trascurate, entro breve l’olio forma delle incrostazioni interne che, distaccandosi, vanno a otturare il pescante nella coppa dell’olio e il motore si rompe. Per stare tranquilli pertanto fondamentale cambiare l’olio motore a intervalli di 10.000 km (i 15.000 km indicati dalla Casa rappresentano già il limite massimo). La cinghia della distribuzione, interna a un carter e priva di manutenzione, è affidabile e longeva. Neppure le due cinghie esterne degli accessori (quella trapezioidale, che quella multigola del servostrerzo, se presente) danno particolari problemi: devono solo essere monitorati con attenzione lo stato di usura e la corretta tenzione. In particolare bisogna evitare di tendere eccessivamente la cinghia trapezoidale, perchè si può danneggiare la pompa dell’acqua. Un operazione importante, che invece viene spesso trascurata da tutte le officine, è la semplice pulizia, sulle versioni a iniezione elettronica, del filtro a garza du cui è dotata la pompa della benzia (dove si collega il tubo che proviene dal serbatoio).
La principale causa della rumorosità, e della successiva rottura, delle pompe della benzina è proprio la scarsa attenzione prestata a questo filtro dal ruolo fondamentale. Queste sono le capacità del motore: olio motore 3,8 litri; liquido refrigerante 6,5 litri.

CUSCINETTI RUOTA REGISTRABILI

Il telaio e la trasmissione sono assai robusti e anch’essi richiedono poche attenzioni per durare a lungo: fondamentalmete l’ingrassaggio delle testine di sterzo e sospensioni anteriori, e delle crociere degli alberi di trasmissione ogni 10.000 km, e la sostituziohe degli oli di cambio, ripartitore e differenziali ongi 40.000 km. Il 90% delle Feroza in Italia ha il differrenziale posteriore autobloccante.Spesso capita che venga riempito di olio non specifico, che lo rende dapprima rumoroso e alla lunga rovina le frizioni del sistema di bloccaggio.
Queste le capacità della trasmissione: cambio 1,7 litri; ripartitore 1,4 litri; differenziali: anteriore 0,9 litri, posteriore 2,19 litri. Può verificarsi che une delle ruote anteriori abbia acquistato un certo gioco: se, sollevata la ruota, oscilla magari di 2 millimetri sul diametro esterno è il caso di registrare i cuscinetti ruota , rinnovando con l’occasione le ghiere che li trattengono. Il reparto sospensioni non dà probblemi. Se le barre di trosione anteriori sono un pò giù, è sufficiente caracale di nuovo, mentre riguardo alle valide balestre posteriori consigliamo solo di controllare che le boccole sugli attacchi postreriori non siano usurate.
Un buon numero di Feroza ha gli ammortizzatori regolabili elettricamente, un sistema moltro efficace e abbastanza robusto. Anche gli ammortizzatori normali, comunque, sono longevi: arrivano tranquillamente fino a 100.000 km. Valido e duraturo anche l’impianto frenante. Sebbene la durata sia sempre variabile a seconda dell’uso, in media le pastiglie dei preni anteriori arrivano a 50.000 km e i dischi possono arrivare senza problemi a 130.000 km e oltre. Le ganasce posteriori furano fino a 100.000 km.

UNA CARRIERA SVOLTA IN DIECI ANNI
 

Ottobre 1988: al Salone di Birmingham fa il debutto ufficiale la Feroza. E’ disponibile con carrozzeria telonata (in due varianti: Soft Top e Cabrio Top) e con Hard Top (Resin Top). Il motore è 1.6 16V a benzina, disponibile in de versioni a carburatore (86 CV) e a iniezione elettronica catalizzato (95 CV).

Dicembre 1988: la Feroza è importata in Italia; allestimenti Soft Top 1.6 DX e 1.6i EL, Resin Top 1.6 DX e 1.6i EL, EL II e ELII E.L.

1990: la gamma si amplia con l’introduzione della Rocky SX, ovvero la Feroza con careggiate allargate destinata ai mercati di Giappone e USA, e della versione Full Time, con trazione integrale permanente e senza riduttore. Vengono apportati ritocchi estetici, tra cui i parafanghini leggermente più larghi, i pneumatici maggiorati, la ruota di scorta riposizionata, un lieve miglioramento della distribuzione del motore.

Primavera 1990: le versioni in listino sono quattro: 1.6 e 1.6i Soft Top, 1.6 e 1.6i Resin Top.

Giugno 1990: in listino anche la 1.6.i Resin Top Must e le versini Full Time in tutti gli allestimenti

Gennaio 1991: si aggingono al listino la 1.6. Resin Top Must e le versioni Full Time in tutti gli allestimenti.

Settembre 1991: entra in lista la Feroza 1.6i Resin Top SX anche in versione Full Time.

Febbraio 1992: escono dal listino le versioni a carburatore; le versioni in listino diventano: Part Time DX, SX e Top; Full Time SX, Top e City (quest’ultima priva anche del bloccaggio del differenziale centrale).

Febbraio 1993: in listino rimangono le Part Time DX e Top, le Full Time City.

Estate 1994: cambia ancora il listino: alla Feroza Classic, Must e Classic City si aggiunge la New Feroza, caratterizzata da un restyling estetico, nelle versioni SX e Must.

Giugno 1995: le versioni in listino sono: Part Time DX e EL II, City EL II e Full Time EL II.

Luglio 1996: cambiano l’importatore, in listino rimane solo la versione SX.

Inizio 1999: Viene interrotta la produzione della Feroza, che a febbraio esce dal listino.

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